
Tradurre o non tradurre la Poesia? Una sfida e un dilemma secolare.
Ah, la poesia! L’anima di una lingua, l’essenza delle emozioni umane, un riflesso dell’esperienza vissuta. Ma cosa accade quando proviamo a tradurre questa arte in un’altra lingua? 🌺
📜 L’arte intrinseca della poesia
La poesia ha sempre avuto il potere di toccare profondamente l’anima e di evocare sentimenti ed emozioni. Pensate ai grandi poeti italiani: Dante, Petrarca, Leopardi. I loro versi sono impregnati della cultura, delle tradizioni e del sentire italiano. Come possiamo catturare l’essenza di tali opere in un’altra lingua? È possibile tradurre la magia, la passione e la profondità dei loro versi? La verità è che tradurre la poesia è una delle sfide più grandi nel mondo delle traduzioni.
🎭 Quando la traduzione diventa un atto di equilibrismo
Provate a immaginare di dover tradurre un haiku giapponese, o una poesia sufi. Ogni lingua ha le sue sfumature, i suoi ritmi, le sue metafore uniche. Quando traduciamo, spesso ci troviamo a bilanciare la fedeltà al testo originale con la necessità di renderlo comprensibile e apprezzabile al nuovo pubblico. 🌌
Ad esempio, prendiamo la celebre poesia “Se” di Rudyard Kipling. Tradotta in molte lingue, ogni versione riflette diverse interpretazioni e scelte stilistiche. Alcune traduzioni potrebbero catturare il ritmo, ma perdere in metafora. Altre potrebbero conservare la struttura, ma sacrificare l’emozione.
Se riuscirai a mantenere la calma quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno una colpa.
Se riuscirai a avere fiducia in te quando tutti ne dubitano,
ma anche a tener conto del dubbio.
Se riuscirai ad aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con la calunnia,
O essendo odiato a non lasciarti prendere dall’odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;
Se riuscirai a sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se riuscirai a pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se riuscirai a confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
distorta dai furfanti per ingannare gli sciocchi,
o a vedere le cose per cui hai dato la vita, distrutte,
e piegarti a ricostruirle con strumenti ormai logori.
Se riuscirai a fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
e rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
e perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se riuscirai a costringere cuore, nervi e tendini
a servire il tuo traguardo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non resta altro
se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”
Se riuscirai a parlare alla folla e a conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il senso comune,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se riuscirai a riempire l’inesorabile minuto
Con un istante del valore di sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!
🎨 La poesia come un dipinto
Immaginate la poesia come un dipinto. Ogni pennellata, ogni colore, ogni dettaglio è scelto con cura dall’artista per creare un’immagine precisa. Ora, immaginate di dover riprodurre quel dipinto utilizzando una palette di colori completamente diversa. Questa è la sfida del traduttore di poesia.
La pittura è una poesia che si vede e non si sente, e la poesia è una pittura che si sente e non si vede
📖 Esempi che fanno riflettere
Pensiamo alla “Divina Commedia” di Dante. Un’opera che, nella sua essenza, è profondamente radicata nella cultura italiana del Medioevo. Quando tentiamo di tradurla, ad esempio, in inglese o in cinese, come possiamo trasmettere la ricchezza dei riferimenti culturali, religiosi e storici contenuti in essa? 🤔
Un altro esempio potrebbe essere la poesia “Do Not Go Gentle into That Good Night” di Dylan Thomas. Questa villanelle, con la sua struttura ripetitiva e le sue immagini potenti, come può essere resa in italiano senza perdere la sua forza e il suo impatto?
Non andartene docile in quella buona notte,
i vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno;
infuria, infuria, contro il morire della luce.
Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta
perché dalle loro parole non diramarono fulmini
non se ne vanno docili in quella buona notte.
I probi, con l’ultima onda, gridando quanto splendide
le loro deboli gesta danzerebbero in una verde baia,
s’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.
Gli impulsivi che il sole presero al volo e cantarono,
troppo tardi imparando d’averne afflitto il cammino,
non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli austeri, prossimi alla morte, con cieca vista accorgendosi
che occhi spenti potevano brillare come meteore e gioire,
s’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.
E tu, padre mio, là sulla triste altura maledicimi,
benedicimi, ora, con le tue lacrime furiose, te ne prego.
Non andartene docile in quella buona notte.
Infuriati, infuriati contro il morire della luce.
💔 Il cuore spezzato del traduttore
Di fronte a queste sfide, il cuore del traduttore si spezza. Da un lato, c’è il desiderio di rimanere fedeli all’originale, di catturare ogni sfumatura, ogni emozione. Dall’altro, c’è la consapevolezza che alcune cose potrebbero andare perse, che certe bellezze potrebbero non essere trasmesse. Eppure, nonostante tutto, il traduttore prosegue, spinto dalla passione e dalla determinazione di costruire un ponte tra culture e lingue, sperando di portare almeno un barlume dell’originale al nuovo pubblico. 💔
Tradurre la poesia è davvero una sfida secolare, un dilemma che ogni traduttore affronta con umiltà e rispetto. E mentre la perfezione potrebbe non essere sempre raggiungibile, la bellezza e la magia della poesia possono ancora brillare attraverso, in ogni lingua.
🤔 Benedetto Croce vs. Italo Calvino: una contrapposizione sulla traduzione della poesia?
Benedetto Croce e Italo Calvino sono due figure emblematiche della letteratura e del pensiero italiano, ed entrambi hanno espresso opinioni sul delicato tema della traduzione, in particolare riguardo alla poesia.
🎭 Benedetto Croce: l’irriproducibilità dell’estetica
Benedetto Croce, filosofo e critico letterario, ha sostenuto l’idea dell’unicità e dell’irriproducibilità dell’opera d’arte. Per Croce, la poesia, in quanto espressione artistica, è intrinsecamente legata alla lingua in cui è stata scritta. La poesia è un’espressione diretta delle emozioni e dei pensieri dell’autore, e queste sfumature emotive sono spesso così legate al tessuto linguistico che diventano quasi impossibili da tradurre in un’altra lingua senza perdere parte della loro essenza. In altre parole, per Croce, la traduzione può avvicinarsi all’originale, ma non potrà mai catturare completamente l’estetica e l’emozione del testo originale.
📖 Italo Calvino: la flessibilità della traduzione
Italo Calvino, scrittore e saggista, aveva una visione più ottimistica e flessibile della traduzione. Pur riconoscendo le difficoltà e le sfide inerenti al processo di traduzione, Calvino credeva nella possibilità di trasferire l’essenza di un’opera in un’altra lingua. Anche se alcune sfumature o giochi di parole potrebbero andare persi, l’essenza dell’opera, la sua “anima”, potrebbe ancora essere trasmessa. Calvino stesso ha lavorato con traduttori delle sue opere e ha mostrato un profondo rispetto per il mestiere della traduzione, considerandolo un’arte in sé.
🌱 Un terreno di incontro?
Sebbene Croce e Calvino avessero opinioni diverse sulla traduzione, entrambi riconoscevano l’importanza e la complessità del processo. Mentre Croce metteva in evidenza l’unicità dell’opera d’arte e la sua irriproducibilità, Calvino sottolineava la capacità umana di connettersi attraverso la cultura e la lingua, nonostante le barriere. In un certo senso, entrambi avevano ragione. La traduzione non sarà mai una replica esatta dell’originale, ma può comunque servire come un ponte, collegando culture e persone attraverso la bellezza della poesia e della letteratura.
🤓 Il personale punto di vista
Credo che l’atto di scrivere poesie comporti di per sé inevitabilmente un tradimento, che il poeta si sforza il più possibile di minimizzare cercando le parole più verosimili. Nel passaggio dal proprio sentire alla parola scritta avviene una traduzione in cui qualcosa si perde o muta. E questa traduzione avviene poi una seconda volta quando nel lettore la parola si fa nuovamente emozione. Questo è vero tanto più osservando come la medesima poesia abbia effetti diversi su ogni persona.
Anche in questo caso quindi non si può che affrontare con coraggio l’intraducibilità della poesia in senso letterale, accettando che l’universalità non stia nell’unicità del messaggio ma nella molteplicità delle direzioni che essa può prendere.
🌍 Traduttrici e traduttori: ambasciatori della poesia
Nel corso degli anni, molti traduttori e traduttrici hanno affrontato la sfida titanica di rendere giustizia alle opere poetiche in lingue diverse, fungendo da veri e propri ambasciatori della poesia a livello globale. In Italia, alcuni di questi professionisti hanno lasciato un segno indelebile, contribuendo alla divulgazione e all’apprezzamento di opere poetiche non native.
📚 Fernanda Pivano
Fernanda Pivano è stata forse una delle traduttrici italiane più celebri, non solo per la poesia, ma per l’intera letteratura americana. Ha introdotto in Italia autori come Ernest Hemingway, F. Scott Fitzgerald e Allen Ginsberg. Il suo talento non si fermava alla semplice traduzione: Pivano aveva l’abilità di catturare lo spirito e l’essenza delle opere, rendendole accessibili e vicine al cuore degli italiani.
🖋️ Cesare Pavese
Oltre ad essere un grande poeta e scrittore, Cesare Pavese ha svolto un ruolo fondamentale nella traduzione di opere in lingua inglese. La sua traduzione di “Moby Dick” di Melville non solo ha reso accessibile ai lettori italiani un capolavoro della letteratura americana, ma ha anche preservato la profondità e il lirismo dell’originale. Pavese ha tradotto anche poeti come Walt Whitman, dimostrando una sensibilità e una comprensione notevoli dell’anima e del ritmo dell’autore, rendendo la sua poesia intensa e passionale per gli appassionati italiani.
🌹 Maria Luisa Spaziani
Poetessa di straordinario talento, Maria Luisa Spaziani ha anche dedicato parte della sua carriera alla traduzione di poesie francesi, in particolare quelle di Gustave Flaubert e Jean Racine. La sua sensibilità poetica le ha permesso di immergersi profondamente nei testi, dando nuova vita ai versi con una freschezza e un’intensità uniche.
📖 Vittorio Sereni
Oltre alla sua notevole produzione poetica, Vittorio Sereni ha tradotto opere di molti poeti francesi, tra cui Guillaume Apollinaire, Paul Valéry e René Char, oltre alle poesie di William Carlos Williams. Le sue traduzioni sono lodate per la loro precisione e per la capacità di conservare l’originalità dei testi, pur rendendoli profondamente accessibili al pubblico italiano.
🍃 Ettore Capriolo
Noto per le sue traduzioni di autori come Joseph Conrad, Vladimir Nabokov ed Ernest Hemingway, Ettore Capriolo ha anche rivolto la sua attenzione alla poesia, traducendo opere di poeti come Dylan Thomas e Albert Camus, . La sua profonda comprensione delle sfumature linguistiche e la sua passione per la poesia lo hanno reso uno dei traduttori più rispettati del suo tempo.
A sottolineare l’enorme importanza delle traduzioni anche per la libertà di espressione, ricordiamo che nel 1991 Capriolo fu vittima di un tentativo di assassinio a Milano per il suo ruolo nella traduzione e divulgazione dell’opera “I versetti satanici” di Salman Rushdie, a seguito della fatwa emessa contro l’autore. L’attentato mise in luce i pericoli che gli intellettuali affrontano in nome della libertà d’espressione.
In conclusione…
Tradurre la poesia non è solo un esercizio di abilità linguistica, ma richiede anche una profonda empatia e comprensione delle culture e delle emozioni. Questi traduttori e traduttrici italiani hanno dimostrato che, con passione e dedizione, è possibile creare versioni tradotte che rispecchiano la bellezza e la profondità delle opere originali. 🌟
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