Il dissenso sul filo: in equilibrio sul paradosso, tra Dissenso e Libertà di parola nella società contemporanea.
Nell’ambito delle società democratiche, il principio del dissenso è la pietra angolare che sorregge l’edificio della libertà. Prendendo spunto da due particolari eventi dei giorni scorsi molto simili eppure diversissimi nei risultati vorrei approfondire alcuni importanti concetti e trarre qualche conclusione sulle complesse dinamiche del dissenso pacifico, nella sua correlazione con la libertà di parola e nel modo in cui i poteri politici spesso lo manipolano per placare l’opposizione. Di qui potrete certamente capire alcune mie posizioni.
La cronaca
Raccontiamo intanto cos’è accaduto.
1.
Il 21 maggio scorso la ministra Eugenia Roccella è stata contestata al Salone del Libro di Torino da un gruppo di attiviste di “Extinction Rebellion” e “Non una di meno”, con slogan sul diritto all’aborto, fischi e canti, che hanno impedito alla ministra di presentare il proprio libro “Una famiglia radicale”.
Alla richiesta di confronto da parte della ministra, una portavoce delle dissidenti è salita sul palco per leggere un comunicato sottolineando come il confronto fosse già mancato in diverse e più importanti occasioni.
Il Direttore del Salone Lagioia intervenuto a contestazione inoltrata ha dichiarato che la manifestazione del dissenso è legittima e democratica, invitando le parti a dialogare.
Sul fronte politico ovviamente si sono polarizzate le opinioni.
A destra la Premier Meloni ha definito l’accaduto come “inaccettabile e fuori da ogni logica democratica” impedire a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie opinioni.
A sinistra la segretaria del Pd, Schlein, ha criticato il governo per il suo problema con ogni forma di dissenso, un diritto democratico.
Il tutto si è concluso con l’annullamento della presentazione e successivamente con l’identificazione di ventinove persone poi denunciate dalla Digos con l’accusa di violenza privata.
2.
Appena due giorni dopo, a Londra, un gruppo di attivisti per l’ambiente è intervenuto durante l’assemblea annuale degli azionisti Shell, interrompendo e impedendo con canti il discorso del Presidente del gruppo petrolifero, Sir Andrew Mackenzie.
Il gruppo di ambientalisti pur essendo legittimamente presente come azionisti, con l’intento di fare pressione sulle scelte aziendali, è stato successivamente allontanato dalla sicurezza.
Non risultano al momento altre misure o denunce a carico dei manifestanti.
Un bel respiro e approfondiamo… in apnea
Definizione di Dissenso e Libertà di Parola
Per navigare in questa intricata rete, dobbiamo prima comprendere i concetti di base in gioco. Il dissenso è l’espressione di disaccordo o opinioni contrarie riguardo a un’idea, spesso relativa alla politica e alla società. È il sangue vitale di una democrazia fiorente. D’altra parte, la libertà di parola è il diritto di articolare le proprie opinioni senza timore di ritorsioni o censura.
L’Interazione tra Dissenso e Libertà di Parola
In una democrazia, il dissenso e la libertà di parola sono intrinsecamente intrecciati. Sono pilastri che sostengono l’idea di una società pluralistica, dove gli individui possono esprimere liberamente le loro idee, alimentando una cultura di dibattito e crescita intellettuale.
L’Apparente Contraddizione: Dissenso e Libertà di Parola
Tuttavia, un dilemma sorge quando questi due principi sembrano entrare in conflitto tra loro. Cosa succede quando il diritto stesso di parola viene utilizzato per sopprimere le opinioni dissidenti? Questa sottile contraddizione in una democrazia presenta un dilemma impegnativo.
L’Equilibrio Sottile: Potere, Libertà di Parola e Dissenso
L’uso del potere per restringere il dissenso si manifesta spesso in modi insidiosi. Immaginate un politico che, in virtù della sua posizione di potere, esercita il suo diritto alla libertà di parola in modo tale da mettere a tacere le voci dissidenti. Non diffonde necessariamente falsità, ma il suo potere e la sua influenza possono avere un impatto profondo sulla libertà di dissenso degli altri.
È come un gigante che cammina in un campo di fiori. Non ha apparentemente intenzione di calpestare i fiori, ma la sua grandezza e il suo peso di fatto possono distruggere la delicatezza sotto i suoi piedi. Lo stesso può succedere in politica. Un leader, un parlamentare, un ministro può sostenere di esercitare il suo diritto alla libertà di parola, ma la sua posizione di potere può creare un effetto paralizzante sul dissenso.
Immaginate, poi, che questo politico vada oltre e usi la sua autorità per denunciare i dissidenti alla polizia. Qui, la situazione diventa ancora più grave. Non solo si utilizza la libertà di parola per soffocare il dissenso, ma si impiegano anche mezzi più diretti e potenzialmente dannosi per limitare la libertà degli altri.
La questione diventa allora di equilibrio. Come possiamo bilanciare il diritto alla libertà di parola con il diritto al dissenso, soprattutto quando chi detiene il potere sembra usare i propri diritti per limitare quelli degli altri?
È un dilemma che richiede una riflessione profonda.
Dinamiche di Potere: Come il Potere Manipola la Libertà di Parola
La politica del potere svolge un ruolo significativo nella lotta tra dissenso e libertà di parola. Chi detiene un potere può farsi forza della libertà di parola per avanzare la propria agenda, diffondere falsità e silenziare l’opposizione. Una comprensione vivida di queste dinamiche di potere è essenziale per comprendere le questioni sottostanti.
Intimidazione Politica: un’Arma contro il Dissenso
Uno strumento comunemente utilizzato dai potenti per soffocare il dissenso è l’intimidazione, che spesso include molestie, minacce e persino azioni legali. Queste azioni possono creare un clima di paura che scoraggia le voci dissidenti dall’esprimere le loro opinioni.
Comprendere l’Inganno del Potere
Il potere spesso impiega l’inganno come strumento per mantenere la sua presa. Manipolando la narrazione e controllando il discorso, può creare un’illusione di libertà mentre sopprime il dissenso. Riconoscere questa manipolazione è il primo passo per contrastarla.
Impatto sulla Società: Perché Dovremmo Valorizzare il Dissenso
Il dissenso non è solo una questione politica, ma un imperativo sociale. Promuove una cultura della discussione, incoraggia l’innovazione e favorisce la resilienza. Una società che valorizza il dissenso è una società che valorizza il progresso.
Conclusione
Nella complessa danza tra dissenso e libertà di parola, è fondamentale mantenere un equilibrio che rispetti entrambi i principi riconoscendo dove si trova il baricentro di questa complicata camminata. Solo così possiamo sperare di proteggere l’essenza della democrazia e preservare il ricco mosaico di voci diverse che compongono la nostra società.
Questo articolo appartiene alla sezione “Apnea” del mio blog personale www.lasciatepoesia.com.
Quando avverto l’urgenza di condividere alcune riflessioni, prendo un bel respiro e mi immergo.
Spero vi sia piaciuto e magari vogliate farmi sapere cosa ne pensate. Grazie mille!
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